Nello studio autoptico più completo condotto fino ad oggi, i ricercatori hanno trovato tracce del virus SARS-CoV-2 in diverse parti del corpo come cervello, cuore e occhi. I risultati indicano che il virus può causare infezioni persistenti mesi dopo la malattia iniziale. Lo studio apre la strada alle ricerche sul Long Covid.
Sono passati tre anni dall’emergere del nuovo coronavirus SARS-CoV-2. Gli scienziati stanno ancora lavorando per capire esattamente come questo virus interagisce con il corpo umano. Una delle domande a cui si cercano risposte è: quanto ampiamente il SARS-CoV-2 infetti diversi organi, oltre il sistema respiratorio?
Diversi studi, ad esempio, sono giunti a conclusioni divergenti sul fatto che gli effetti neurologici di COVID siano dovuti al virus che infetta direttamente il tessuto cerebrale. Più di recente, un team della Stanford School of Medicine ha analizzato attentamente campioni di tessuto cerebrale post mortem di diversi pazienti COVID. In questo caso non si è riuscito i trovare alcuna traccia di RNA virale. Gli studi quindi sul Long Covid continuano nell’ottica di comprendere meglio il suo sviluppo.
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Long Covid e Tech
L’intreccio stretto fra tecnologia e ricerca scientifica lo abbiamo affrontato diverse volte qui sul sito web. Per esempio abbiamo descritto come l’intelligenza artificiale è al lavoro fin dall’insorgere del nuovo virus nella nostra società. Qui l’articolo specifico. Continueremo ad approfondire questo legame tech-scienza che ritengo basilare per ogni nuova scoperta.