35 anni di sguardo sull’infinito, Hubble continua a sorprendere

Era il lontano aprile del 1990 quando una visione audace prese forma con il lancio dello Space Shuttle Discovery, portando in orbita il Telescopio Spaziale Hubble (HST).

Il Telescopio spaziale Hubble è nato dalla collaborazione tra la NASA e l’ESA , questo ambizioso progetto ha infranto i limiti imposti dall’atmosfera terrestre, aprendo una finestra inedita sull’universo. Trentacinque anni dopo, Hubble non accenna a mostrare i segni del tempo, anzi, continua a stupire la comunità scientifica per la sua eccezionale produttività.

Fin dal suo esordio operativo, Hubble si è rivelato uno strumento di straordinaria importanza. Ha contribuito in modo decisivo ad alcune delle scoperte astronomiche più significative degli ultimi decenni e guadagnandosi un posto di rilievo nell’immaginario collettivo.

Ad esempio, ha fornito prove inequivocabili che ogni galassia di dimensioni considerevoli ospita un buco nero supermassiccio nel suo nucleo e ha seguito con attenzione l’evoluzione dei resti in espansione della supernova 1987A.

Le osservazioni condotte da Hubble sulle supernove lo hanno portato alla rivoluzionaria scoperta dell’energia oscura, la forza misteriosa che sta accelerando l’espansione cosmica.

Uno degli aspetti più affascinanti della missione Hubble è stata la sua capacità di spingere lo sguardo umano indietro nel tempo. I suoi “campi profondi” hanno permesso agli astronomi di scrutare galassie distanti miliardi di anni luce. Questo ha offerto l’istantanea di un universo primordiale, risalente a circa 13 miliardi di anni fa. In aggiunta, Hubble ha aperto nuove frontiere nello studio delle atmosfere dei pianeti extrasolari e rimane uno strumento fondamentale per monitorare i fenomeni atmosferici sui giganti gassosi del nostro sistema solare.

Il percorso di Hubble non è stato esente da sfide. Inizialmente, si scoprì che il suo specchio primario presentava un difetto di fabbricazione. Tuttavia, questa battuta d’arresto fu superata con un’audace missione di riparazione nel 1993. Durante la missione gli astronauti dello Space Shuttle Endeavour installarono ottiche correttive, restituendo al telescopio la sua vista nitida.

Questa fu solo la prima di una serie di interventi di manutenzione e aggiornamento. In totale, si sono svolte cinque missioni di servizio, culminate nel 2009 con l’installazione di nuovi strumenti e la sostituzione di quelli obsoleti. Proprio quell’ultimo intervento ha ulteriormente prolungato la vita operativa del telescopio.

Nonostante l’età avanzata, Hubble continua a operare in condizioni tecniche eccellenti. Jennifer Wiseman, Senior Project Scientist per Hubble al Goddard Space Flight Center della NASA, ha sottolineato come la sua produttività scientifica sia oggi al suo apice. Questo è un risultato sorprendente considerando che i suoi strumenti più recenti hanno ormai 16 anni. Questa longevità è attribuibile anche alla meticolosa manutenzione e gestione da parte dei team tecnici a terra.

Un esempio notevole è lo spettrografo Cosmic Origins Spectrograph (COS). Installato nel 2009 è ancora oggi cruciale per l’osservazione nell’ultravioletto, una capacità unica di Hubble. Si tratta dell’unica struttura ultravioletta multiuso attualmente operativa nello spazio. COS si dedica allo studio della formazione stellare e alla mappatura della struttura a grande scala dell’universo.

La forza di Hubble risiede anche nella sua capacità di collaborare con altri osservatori spaziali e terrestri. In particolare, la sinergia con il James Webb Space Telescope (JWST) si sta rivelando estremamente fruttuosa.

Se JWST è specializzato nell’osservazione nell’infrarosso, ideale per studiare galassie lontane la cui luce è stata spostata verso il rosso dall’espansione cosmica, Hubble eccelle nelle lunghezze d’onda ottiche e ultraviolette, fornendo dettagli preziosi sull’universo più vicino. Questa complementarità permette agli scienziati di ricostruire una storia cosmica più completa, confrontando le osservazioni di Hubble nelle vicinanze con quelle di JWST a distanze maggiori.

La prolungata attività di Hubble ha permesso la creazione di un vasto e prezioso archivio di dati, liberamente accessibile alla comunità scientifica, elemento non di poco conto dal mio punto di vista. Questa mole di informazioni consente ora di studiare fenomeni cosmici che variano nel tempo su scale decennali, aprendo nuove prospettive di ricerca impensabili in precedenza.

Tuttavia, come ogni strumento, anche la missione di Hubble è destinata a concludersi. La principale minaccia è rappresentata dalla resistenza atmosferica, seppur minima, che sta gradualmente rallentando la sua velocità orbitale. Si prevede che il telescopio rientrerà nell’atmosfera e si disintegrerà negli anni 2030. La sua perdita rappresenterà un notevole vuoto nella ricerca scientifica, date le sue capacità uniche e attualmente insostituibili nel campo dell’ultravioletto e dell’ottico. Nonostante ciò, si sta valutando la possibilità di una futura missione robotica per innalzare la sua orbita, potenzialmente estendendone la vita operativa.

Per celebrare il suo trentacinquesimo anniversario, la NASA e l’ESA hanno organizzato diverse iniziative, tra cui la condivisione di nuove immagini mozzafiato e la Hubble Night Sky Challenge, invitando gli appassionati a osservare dalla Terra gli stessi oggetti celesti studiati da Hubble.

Tra le nuove immagini rilasciate figurano nuove prospettive della Galassia Sombrero, della Nebulosa Aquila, del pianeta Marte e di vivaci regioni di formazione stellare.

Mentre celebriamo questo importante traguardo, il futuro di Hubble rimane fonte di grande interesse e dibattito. Con la sua straordinaria resilienza e il continuo flusso di scoperte rivoluzionarie, questo pioniere dell’astronomia spaziale continua a ispirare e a spingere i confini della nostra conoscenza cosmica.


Credits: NASA/Hubble


My Agile Privacy

Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. 

Puoi accettare, rifiutare o personalizzare i cookie premendo i pulsanti desiderati. 

Chiudendo questa informativa continuerai senza accettare. 

Inoltre, questo sito installa Google Analytics nella versione 4 (GA4) con trasmissione di dati anonimi tramite proxy. 

Prestando il consenso, l'invio dei dati sarà effettuato in maniera anonima, tutelando così la tua privacy. 

Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy: