Oggi ti racconto come io ho affrontato il problema del consumption loop, per darti alcuni spunti sui quali costruire un tuo processo personale per aumentare focus e concentrazione.
Eppure sono lì le idee, gli appunti e le fonti ma… qualcosa mi interrompe.
- “Bella idea! Me la segno subito!”
- “Ecco, questo articolo è interessante, lo salvo per dopo.”
Quante volte l’ho pensato, ma il “dopo” non arriva mai, quel “dopo” che dovrebbe essere fatto di attività di studio, elaborazione e scrittura su quanto appreso dalla fonte.
Niente da fare. Entravo – e a volte ancora ci ricado – nel “Consumption Loop”.
Ma vediamo di cosa si tratta, come riconoscerlo e come uscirne.
Ti racconto la mia esperienza e il processo che mi aiuta a concentrarmi di più su quello che voglio fare.
- Il Problema
- La soluzione che sta funzionando per me: costruire un processo
- Gestione delle distrazioni
- Tecniche di Focus
- Costruire abitudini positive
- Conclusioni
- E adesso?
Il Problema
- Il “consumption loop”: ti è mai capitato di voler iniziare un’attività – leggere un libro, scrivere un articolo, dedicarti a un hobby – ma ritrovarti a scorrere, senza accorgertene, le pagine del telefono? Il desiderio iniziale si trasforma in un vortice di notifiche, post sui social media e video divertenti. L’attività che avevi in mente viene dimenticata, rimandata a data da destinarsi. Questo è il “consumption loop”, un circolo vizioso che ci intrappola in un ciclo di distrazioni digitali, procrastinando ciò che realmente conta per noi.
- Effetti negativi: Il “consumption loop” non è un gioco innocuo. Le sue conseguenze possono avere un impatto significativo sulla nostra vita. La perdita di tempo è solo la punta dell’iceberg. La produttività crolla, lo stress e l’ansia aumentano e il nostro benessere mentale ne risente. Ci sentiamo in colpa e insoddisfatti, intrappolati in una spirale negativa. Sono sicuro che hai ben presente la frustrazione che ne deriva quanto ti accorgi di cosa è appena successo.
- Il ruolo della dopamina: Perché è così difficile resistere al richiamo del mondo digitale? La risposta sta nella dopamina, un neurotrasmettitore associato anche al piacere e alla ricompensa. Le attività digitali, come la ricezione di notifiche o l’interazione sui social media, favoriscono il rilascio di dopamina nel nostro cervello, creando una sensazione di gratificazione immediata. Il nostro cervello impara a desiderare questa gratificazione, portandoci a cercare sempre più stimoli digitali, alimentando così il ciclo di dipendenza. Intendiamoci, questi processi sono complessi e oggetto di studio e di ricerca ma, per lo scopo di questo articolo, possiamo utilizzare le informazioni che già abbiamo.
- La diminuzione dell’attenzione: le nuove tecnologie hanno cambiato il nostro modo di interagire con il mondo, influenzando anche la nostra capacità di concentrazione. La costante esposizione a stimoli rapidi e frammentari ha ridotto il tempo medio di attenzione sostenuta, rendendoci più inclini alle distrazioni e meno capaci di concentrarci su attività che richiedono un impegno prolungato.
La soluzione che sta funzionando per me: costruire un processo
Come per ogni problema, il primo passo per uscire dal “consumption loop” è riconoscere la sua esistenza.
Sono partito dall’osservare le mie abitudini digitali e i momenti in cui cadevo nel circolo vizioso. Ho iniziato ad annotare su un diario l’uso che facevo del telefono e dei social media, cercando di identificare i fattori scatenanti che mi portavano alla distrazione. Questo compito è facilitato da alcuni recenti aggiornamenti sui sistemi operativi degli smartphone (sia Apple che Android) con applicazioni dedicate al benessere digitale. Queste App riassumono l’utilizzo che facciamo dello smartphone e ci indicano dove trascorriamo più tempo. Peraltro sono utili anche per capire su cosa consumiamo di più la batteria del nostro smartphone.
Queste le fasi del processo che ho predisposto. Preparati, perché sono più complesse da attuare di quanto sembri:
Gestione delle distrazioni:
- Disattiva le notifiche: le notifiche sono come piccole sirene che ci richiamano costantemente all’interno del mondo digitale. Disattivare quelle non essenziali ti aiuta a ridurre le interruzioni e mantenere il focus sul tuo lavoro. Puoi intendere questa disattivazione in modo flessibile, secondo le tue esigenze. Ecco alcune opzioni:
- Disattiva le notifiche per le App critiche (social media, email, whatsapp);
- Rimuovi le App critiche dalla prima schermata dello Smartphone e spostale in una schermata successiva, in modo che attraggano meno la tua attenzione;
- Disinstalla le App critiche delle quali puoi fare a meno;
- Utilizza la funzionalità specifica del tuo smartphone per ricavarti momenti di concentrazione nei quali solo alcune notifiche, a tua scelta, sono lasciate passare. Spesso hanno nomi come “non disturbare”, “full immersion” ecc.;
- Utilizza la modalità silenziosa se ti è utile;
Attenzione allo smartwatch: alcune notifiche alle quali hai chiuso “porta” potrebbero rientrare dalla “finestra”!
- Posiziona il telefono fuori dalla tua vista: il telefono è una fonte inesauribile di distrazioni. Mettilo in un’altra stanza o in un cassetto durante le sessioni di lavoro, per evitare di cedere alla tentazione di controllarlo…visto mai ci fosse una notifica! Posizionare il telefono fuori dalla vista nel mio caso aiuta molto.
- Scarica una delle applicazioni per bloccare le distrazioni. Queste integrano la funzionalità specifica già presente sul telefono. Ne esistono molte e bloccano l’accesso a siti web o ad applicazioni specifiche per un determinato periodo di tempo.
- Crea un ambiente di lavoro dedicato. Organizza la tua scrivania, uno spazio di lavoro ordinato favorisce la concentrazione.
Tecniche di Focus:
Una volta ridotte le distrazioni, strutturiamo un processo che ci aiuti a mantenere il cosiddetto “Focus”.
Solitamente di definisce Focus il periodo di concentrazione continua e ininterrotta su un singolo compito ed è uno stato ottimale per lavorare con efficienza e ridurre il tempo dedicato alle attività.
Ti elenco alcune tecniche che ho fatto mie e che puoi provare anche tu. Non devi necessariamente metterle in pratica tutte, prova quello che funziona per te. Io ho tratto beneficio da ognuna. Se ti accorgi che attuare una di queste tecniche dovesse portarti via tempo passa ad un’altra modalità. Devi sentirti “comodo” nel nuovo processo, stiamo semplificando non complicando.
- Tecnica del Pomodoro: la tecnica del Pomodoro è una strategia semplice ma efficace per gestire il tempo e mantenere la concentrazione. Imposta un timer (non per forza a forma di pomodoro!) per 25 minuti e lavora in modo focalizzato sul tuo compito fino allo scadere del tempo. Quindi prenditi una pausa di 5 minuti prima di ricominciare.
- Strategia del “vuoto”: dedicati all’attività che vuoi svolgere e, se non riesci a concentrarti, non fare assolutamente nient’altro. Niente telefono, niente internet, niente distrazioni. Semplicemente siediti e aspetta. L’assenza di alternative può portarti velocemente (qualche minuto) a ri-focalizzare la tua attenzione sul compito che devi svolgere. Ho trovato questa tecnica semplice e molto efficace per me.
- Mindfulness: è una pratica che ci insegna a prestare attenzione al momento presente, senza giudizio. Dedicarle alcuni minuti al giorno può aiutarti a migliorare la concentrazione, gestire lo stress e aumentare la consapevolezza dei tuoi pensieri e delle tue emozioni. Ci viene incontro ancora la tecnologia con App dedicate o direttamente integrate nel sistema operativo, come per esempio “Diario” di Apple.
Costruire abitudini positive:
Costruire abitudini positive significa stabilire e mantenere comportamenti quotidiani che promuovono il nostro benessere, la nostra produttività e il raggiungimento dei nostri obiettivi. Si tratta di scegliere e ripetere consapevolmente attività che contribuiscono alla nostra crescita: fare esercizio fisico, mangiare in modo sano, dedicare tempo allo studio o alla lettura, organizzare la propria giornata.
- Definire obiettivi chiari: senza un obiettivo chiaro è facile perdersi in un mare di distrazioni. Stabilisci quindi obiettivi specifici, misurabili, raggiungibili, rilevanti e temporalmente definiti (SMART) per dare un senso di direzione e motivazione al tuo lavoro. In arrivo un approfondimento specifico su questo argomento.
- Pianificare il tempo: assegna del tempo specifico alle attività che devi svolgere. Pianificare nel dettaglio la singola giornata non è sempre utile, concentrati piuttosto sui 3 macro risultati che vuoi raggiungere nell’arco della settimana.
- Iniziare dalle attività più difficili: affronta le attività più impegnative all’inizio della giornata, quando hai più energia e concentrazione oppure nel momento della giornata in cui sai di poter avere il focus necessario. Ognuno trova il momento più adatto secondo il proprio carattere e abitudini. Sai già quando è “quel momento d’oro” nella tua giornata. Per me è la mattina presto: alle 10.00 è tutto finito.
- Premiarsi per i successi: concediti una ricompensa quando raggiungi un obiettivo, celebra i tuoi traguardi, anche piccoli. Entrerai in un loop positivo che ti aiuterà a mantenere alta la motivazione.
Conclusioni
Costruire un processo personalizzato: non esiste un’unica soluzione valida per tutti. Sperimenta tutto e trova la strategia che funziona meglio per te.
Aumentare il focus e la concentrazione richiede tempo e impegno: non aspettarti risultati immediati. La costanza e la pratica sono necessarie per sviluppare la capacità di concentrazione, resistere alle distrazioni e mettere a punto il tuo processo personalizzato per evitarle.
Il “consumption loop” è una trappola in cui è facile cadere, ma con consapevolezza, impegno e le giuste strategie, puoi riprendere il controllo del tuo tempo e della tua attenzione, concentrandoti su ciò che realmente conta per te.
E adesso?
Parti subito! Anche piccoli cambiamenti possono fare quella differenza che stavi cercando. Scegli una tecnica che ti ispira e inizia a metterla in pratica oggi stesso.