Una fotografia autentica vince un concorso dedicato all’IA

Vincitore di un concorso fotografico per immagini create con l’IA con una fotografia autentica, Miles Astray viene squalificato, ma porta alla ribalta una questione estremamente attuale.

Il fotografo Miles Astray ha pubblicato, sul suo sito web, un articolo provocatorio articolo intitolato “Reclaiming the Brain”. Nell’articolo racconta la sua partecipazione a un concorso fotografico dedicato alle immagini create tramite intelligenza artificiale.

Il concorso in questione è il 1839 Awards, così chiamato in onore di uno degli anni più significativi nella storia della fotografia, quando François Arago, presso l’Accademia delle Scienze francese, annunciò l’invenzione della dagherrotipia di Daguerre.

La dagherrotipia è uno dei primi processi fotografici, consisteva nell’esporre una lastra di rame argentata a vapori di iodio, rendendola sensibile alla luce. Successivamente, la lastra veniva esposta alla luce in una fotocamera per un certo periodo di tempo. L’immagine latente ottenuta veniva poi sviluppata utilizzando vapori di mercurio, rivelando un’immagine positiva dettagliata e nitida. Infine, la lastra veniva fissata con una soluzione di sale comune o tiosolfato di sodio per renderla permanente. La dagherrotipia fu quindi il primo metodo pratico per ottenere immagini fotografiche e rappresentò un grande passo avanti nel campo della fotografia.

Il concorso prevede diverse categorie: animali, architettura, paesaggi, persone, fotogiornalismo, e natura morta. Quest’anno il 1839 Awards ha visto la partecipazione di fotografi provenienti da 55 nazioni. Astray ha inviato una fotografia di un fenicottero intitolata Flamingone al concorso dedicato all’IA, con l’obiettivo di dimostrare che l’arte creata dall’uomo mantiene il suo impatto in un contesto dominato dagli algoritmi. Il risultato è stato la squalifica, quando Astray ha informato gli organizzatori della sia fotografia autentica, ma il tema che solleva è attuale e divisivo.

Il mio approfondimento sulla fotografia autentica di Astray la trovi su DDay.it


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