L’elicottero della NASA Ingenuity non smette di stupire. Nato come una dimostrazione tecnica, ha raggiungendo quota 71 voli sul pianeta rosso.
Il 2024 su Marte si apre con il 71° volo dell’elicottero robotizzato Ingenuity. Dal Log ufficiale del volo, Ingenuity ha voltato per una distanza di 71 m fino a 12 m di altezza e per 35″. Una durata e una distanza ridotta rispetto alla media degli altri voli. Come anche sottolineato su X (ex Twitter) dal JPL.
Per il piccolo elicottero della NASA completare 71 voli è u risultato straordinario. Il primo fu il 19 aprile 2021 e qui vi ho dettagliato gli eventi di quell’impresa. Ingenuity ha superato di gran lunga la dimostrazione tecnologica originariamente pianificata di un massimo di 5 voli. Questa una delle immagini in b/n ricevute nel volo numero 69.
Sono diversi i risultati tecnici raggiunti ecco una lista non esaustiva ma indicativa del lavoro svolto:
- è stato il primo velivolo costruito dall’uomo a realizzare un volo controllato e motorizzato su un altro pianeta;
- ha completato, fino ad ora 128,3 minuti di volo, 17,0 km di distanza e raggiungendo altitudini fino a 24,0 m;
- ha volato con successo nell’atmosfera marziana estremamente rarefatta;
- ha fornito immagini aeree delle aree di Marte di possibile interesse da esplorare per il rover Perseverance;
- sta aprendo la strada alle future esplorazioni aeree di Marte e oltre.
Qui possiamo vedere la sua posizione su Marte e quella di Perseverance il Rover compagno di viaggio.
Ingenuity è un pezzo di storia dell’esplorazione spaziale
Ingenuity è arrivato su Marte attaccato al ventre del rover Perseverance della NASA, che è atterrato sulla superficie marziana il 18 febbraio 2021. Il suo obiettivo principale era dimostrare il volo a motore nell’atmosfera estremamente rarefatta di Marte, si pensi che la sua densità è l’1% dell’atmosfera terrestre.
Dal suo primo volo Ingenuity ha costantemente dimostrato le sue capacità, ampliando i confini dell’esplorazione aerea e fornendo dati preziosi. La capacità dell’elicottero di perlustrare ed esplorare aree difficili da raggiungere con i rover si è rivelata determinante per le attuali missioni della NASA sul Pianeta Rosso ma anche per le future.