La crescita della potenza dei processori fa pensare che un giorno un processore possa violare la cifratura SHA256 alla base delle criptovalute come i Bitcoin. Ma come stanno veramente le cose?
Chi si occupa di tecnologia vive periodicamente le evoluzioni nella potenza dei processori. Anche se con diverse filosofie progettuali e costruttive tutti i principali produttori evolvono continuamente l’offerta, alzando l’asticella delle prestazioni e dell’efficienza, come abbiamo visto alcune settimane fa con i nuovi processori Apple M1 Pro e M1 Max.
Per capire insieme come e se la cifratura utilizzata per i Bitcoin possa essere messa in pericolo, dobbiamo approfondire due elementi, come funzionano in generale gli algoritmi alla base delle criptovalute e dei Bitcoin e quale sviluppo si prevede per i processori nei prossimi anni.