106 – Missione NASA OSIRIS-REx.

La sonda spaziale OSIRIS-REx della NASA tocca con successo l’asteroide Bennu. Vediamo oggi insieme i dettagli di questo viaggio spaziale.

Come sempre su questo Blog hanno spazio le mie passioni tecnologiche e le missioni spaziali fanno parte di queste.

Seguiamo La Nasa, l’ISS e SpaceX ma ci sono molte Missioni fondamentali per l’evoluzione della conoscenza umana ed oggi parliamo di una di quelle.

La sonda spaziale OSIRIS-REx della NASA ha toccato con successo la superficie dell’asteroide Bennu.

Il suo nome è l’acronimo di “Origins, Spectral Interpretation, Resource Identification, Security, Regolith Explorer (OSIRIS-REx)”. Lo scorso martedì ha dispiegato il suo braccio robotico ed ha toccato brevemente la superficie di un asteroide (Bennu) per raccogliere polvere e ciottoli, questi elementi verranno riconsegnati alla Nasa sulla Terra nel 2023.

Questo ben conservato antico asteroide, noto come Bennu, si trova attualmente a più di 321 milioni di km dalla Terra.

Bennu offre agli scienziati una finestra sul sistema solare primordiale, infatti, mentre prendeva forma miliardi di anni fa, lanciava ingredienti che avrebbero potuto aiutare a seminare la vita sulla Terra.

OSIRIS-REx è stato lanciato dalla Cape Canaveral Air Force Station in Florida l’8 settembre 2016. È arrivato a Bennu il 3 dicembre 2018 e ha iniziato a orbitare attorno all’asteroide per la prima volta il 31 dicembre 2018. Il ritorno del veicolo spaziale è previsto sulla Terra il 24 settembre 2023, quando paracaduterà l’SRC (Sample Return Capsule) nel deserto occidentale dello Utah, dove gli scienziati aspetteranno per raccoglierlo.

Se la raccolta dei campioni di martedì scorso, nota come “Touch-and-Go” (TAG), ha fornito un campione sufficiente, i team di missione comanderanno alla navicella di iniziare a stivare il prezioso carico per iniziare il viaggio di ritorno verso la Terra nel marzo 2021. Altrimenti , si prepareranno per un altro tentativo a gennaio.

Vediamo nel dettaglio come si è svolta questa straordinaria missione.

Alle 13:50 EDT, OSIRIS-REx ha acceso i suoi propulsori per uscire dall’orbita attorno a Bennu. Ha esteso la spalla, quindi il gomito, quindi il polso del suo braccio di campionamento lungo 3,35 m, noto come meccanismo di acquisizione dei campioni Touch-and-Go (TAGSAM), mentre scendeva per 805 metri verso la superficie.

Credits: NASA
Credits: NASA

La discesa è durata 4 ore fino al sito di raccolta del campione, noto come “Nightingale”.

Tutti i dati di telemetria del veicolo spaziale indicano che l’evento TAG è stato eseguito come previsto. Tuttavia, ci vorrà circa una settimana prima che il team di OSIRIS-REx confermi la quantità di campione raccolta dal veicolo spaziale.

I dati in tempo reale indicano che il braccio meccanico (TAGSAM) ha toccato con successo la superficie ed ha sparato azoto in modo da sollevare polvere e ciottoli sulla superficie di Bennu, alcuni dei quali sono stati catturati nella testa di raccolta del campione TAGSAM.

Gli ingegneri di OSIRIS-REx hanno anche confermato che, poco dopo che il veicolo spaziale è entrato in contatto con la superficie, ha acceso i suoi propulsori e si è allontanato in sicurezza da Bennu.

Già con questi elementi ti sarà evidente la portata storica di questa missione, infatti siamo stati in grado di far partire una sonda dalla Terra che dopo un viaggio lunghissimo nello spazio è riuscita ad intercettare la traiettoria di un asteroide, entrare nella sua orbita, scendere sulla sua superficie, prelevare dei campioni del suo materiale e decollare nuovamente!…beh mi pare qualcosa di eccezionale.

Il veicolo spaziale ha eseguito il TAG in modo autonomo, con istruzioni pre-programmate dagli ingegneri sulla Terra. Ora, il team OSIRIS-REx inizierà a valutare se e quanto materiale è stato catturato. L’obiettivo è di almeno 60 g.

Credits: NASA
Credits: NASA
Credits: NASA
Credits: NASA

Gli ingegneri e gli scienziati di OSIRIS-REx useranno diverse tecniche per identificare e misurare il campione a distanza.

Il primo: confronteranno le immagini del sito Nightingale prima e dopo il TAG per vedere quanto materiale di superficie si è spostato in risposta all’esplosione di gas.

Il secondo: il metodo consiste nello scattare foto della testa TAGSAM con una fotocamera nota come SamCam, che è dedicata a documentare il processo di raccolta dei campioni, e determinare se polvere e rocce sono entrate nella testa del collettore. Un’indicazione indiretta sarà poi la quantità di polvere trovata intorno alla testa del raccoglitore del campione.

Il terzo: gli ingegneri di OSIRIS-REx tenteranno di scattare foto che potrebbero, date le giuste condizioni di illuminazione, mostrare l’interno della testa in modo che gli ingegneri possano cercare prove del campione al suo interno.

Il quarto: circa 2 giorni dopo che le immagini della SamCam sono state analizzate, il veicolo spaziale tenterà un altro metodo per misurare la massa del campione raccolto determinando il cambiamento nel “momento di inerzia” del veicolo spaziale, esso descrive come la massa è distribuita e come influisce sulla rotazione del corpo attorno a un asse centrale. Questa manovra comporta l’estensione del braccio TAGSAM e la rotazione lenta del veicolo spaziale attorno a un asse perpendicolare al braccio. Questa tecnica è analoga a una persona che gira con un braccio esteso mentre tiene una corda con una palla attaccata all’estremità. La persona può percepire la massa della palla dalla tensione generata. Dopo aver eseguito questa manovra prima di TAG, e ora dopo, gli ingegneri possono misurare la variazione della massa della testa di raccolta risultate dalla presenza del campione all’interno.

Per immagazzinare il campione, gli ingegneri ordineranno al braccio robotico di posizionare la testa del raccoglitore di campioni nella Sample Return Capsule (SRC), situata nel corpo del veicolo spaziale.

Il braccio campione si ritirerà quindi sul lato del veicolo spaziale per l’ultima volta, l’SRC si chiuderà e il veicolo spaziale si preparerà per la sua partenza da Bennu nel marzo 2021. Questa data è la prossima volta che Bennu sarà adeguatamente allineato con la Terra per il volo di ritorno più efficiente in termini di consumo di carburante.

Credits: NASA
Credits: NASA

Se, tuttavia, si dovesse scoprire che il veicolo spaziale non ha raccolto abbastanza campione sul sito Nightingale, tenterà un’altra manovra TAG il 12 gennaio 2021. In tal caso, atterrerà nel sito di backup chiamato “Osprey”, che è un’altra area relativamente priva di massi all’interno di un cratere vicino all’equatore di Bennu.

Gli enti e le aziende coinvolte nella missione sono: Goddard, che fornisce la gestione generale della missione, l’ingegneria dei sistemi e la sicurezza della missione per OSIRIS-REx. Dante Lauretta dell’Università dell’Arizona, Tucson, è il ricercatore principale e l’Università dell’Arizona guida anche il team scientifico e la pianificazione dell’osservazione scientifica ed elaborazione dei dati della missione. Lockheed Martin Space a Denver ha costruito la navicella spaziale e fornisce operazioni di volo. Goddard e KinetX Aerospace sono responsabili della navigazione del veicolo spaziale OSIRIS-REx.

OSIRIS-REx è la terza missione del programma New Frontiers della NASA, che è gestito dal Marshall Space Flight della NASA.

La ricerca in questo settore è tra le più evolute esistenti e potrà portare importanti risultati sulle conoscenze scientifiche relative sia alla formazione del nostro pianeta e la nascita della vita su di esso, sia sui corpi celesti che si muovono nel nostro sistema solare.

Qui sul Blog ti documenterò tutti i passi successivi di questa importante missione.

Allora cosa ne pensi? Sei anche tu interessato a questa o altre missioni spaziali? Lascia un tuo commento qui sotto e parliamone.


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